Questa fanzine è una narrazione di viaggio collettiva, nata dall’intreccio di percorsi individuali, fisici ed immaginari, che le autrici raccontano attraverso le loro fotografie.
I loro sguardi aprono punti di vista nuovi sulla quotidianità, utilizzando il medium fotografico in maniera del tutto personale e coerente con lo sviluppo del proprio racconto, spaziando dalla fotografia analogica alla mobile photography.
Fin dall’inizio del progetto è emersa spontaneamente una forte propensione al tema del viaggio e dalle suggestioni sviluppatesi intorno ad esso è nata l’idea del titolo, che si pone come summa metaforica di un corpo che attraverso la sensorialità riconosce la concretezza del reale e di un pensiero leggero che tende a visioni immaginifiche inaspettate.
I limiti sono soglie di confine da oltrepassare per connettersi alla dimensione onirica di un altrove soggettivo, e questo slancio verso il loro superamento prende forma tangibile nella struttura stessa della fanzine, con pagine che si aprono su se stesse e inserti che s’innestano sull’andamento lineare della narrazione.
Attraverso questo progetto le autrici accompagnano il lettore ad esplorare le paure e i sogni della loro generazione, quella dei nativi digitali, cresciuti col web, sempre connessi attraverso i social, abituati a viaggiare tramite i voli low cost, i mezzi si evolvono, ma i desideri non mutano, sempre proiettati verso il cambiamento e nuove realtà da esplorare.